Sismabonus 2018-2021
Come funziona la detrazione
La Legge di Bilancio 2018 ha introdotto novità sulla cessione del credito per il simabonus. Sono arrivate novità anche con una nuova risoluzione e una nuova Circolare delle Entrate. La mancanza di un intervento di prassi che trattasse il Sismabonus bloccava infatti gli interventi, anche a causa della rigidità di alcuni uffici locali. Adesso, l’agenzia delle Entrate, con la risoluzione 34/E/2018, ha reso concreta la possibilità di usare la detrazione. Finalmente. Novità anche nella Circolare 7/E, una vera guida alle detrazioni.
Sismabonus: cos’è
Il Sismabonus è la detrazione per gli interventi relativi all’adozione di misure antisismiche (articolo 16, comma 1-bis, Dl 63/2013) per le spese sostenute per lavori antisismici realizzati sulle parti strutturali degli edifici o complessi di edifici collegati strutturalmente. A seconda dell’intervento, le detrazioni sono del 50-70-80% per le case; del 50-75-85% per i condomini. Per una spesa complessiva non superiore a 96.000 euro per unità immobiliare e per ogni anno. Il Sismabonus consentirà la detrazione del 70% solo intervenendo su struttura, elementi prefabbricati, impianti e macchinari.
Tra le spese ammesse a beneficiare del Sisma Bonus rientrano anche quelle per la classificazione e la verifica sismica degli immobili (articolo 16, comma 1-sexies).
Il Sisma Bonus può essere riconosciuto anche per gli interventi riguardanti immobili di società, non utilizzati direttamente destinati all’affitto. È il chiarimento della risoluzione n. 22/E del 12 marzodell’Agenzia delle Entrate.
Di base, l’agevolazione è al 50% in cinque anni, dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2021. Nel caso di interventi che portano a una classe di rischio inferiore:
– 70 % e 80 % nel caso di passaggio a una o due classi di rischio in meno,
– 75 e 85 % se gli interventi riguardano le parti comuni di edifici condominiali.
Due importanti novità entrate in vigore con la Legge di Bilancio 2017:
– applicare lo sconto diretto a tutti i proprietari di appartamenti in condominio, che siano incapienti o meno
– anche la parte del 35% a carico dei privati verrebbe anticipata dal fondo tramite la Esco, e ripagandosi con il risparmio energetico sulle future bollette.
A beneficiare del Sismabonus saranno anche le seconde case, i condomìni e gli enti locali che dovranno mettere in sicurezza gli edifici pubblici.
Sismabonus e Casa Italia
Spesso si fa confusione tra Sismabonus e Casa Italia, che sono in realtà due cose distinte. Ne approffittiamo per fare chiarezza. Il 6 settembre si è tenuta la prima riunione per Casa Italia e per la creazione di un Dipartimento per la prevenzione coordinato dal rettore del Politecnico di Milano, Giovanni Azzone, per guidare il Paese nella realizzazione di un piano organico di prevenzione e messa in sicurezza, di prevenzione sismica, prevenzione del dissesto idrogeologico, tutela dei beni culturali, adeguamento sismico di edifici, scuole e periferie.
Casa Italia non ha nulla a che fare con la ricostruzione post sisma, il Sismabonus è l’insieme degli incentivi per l’adeguamento antisismico degli edifici. L’obiettivo di casa Italia è creare un dipartimentopresso la presidenza del Consiglio che si occupi di fare prevenzione sul territorio italiano ed evitare che altri terremoti diventino tragedie.
Per iniziare, il piano Casa Italia potrà contare su circa 12 miliardi di euro. Si partirà dalle risorse già stanziate per dissesto idrogeologico (5 miliardi), scuole (5 miliardi), cultura (un miliardo) e periferie (700 milioni).
“Dopo questo primo giro di tavolo si farà un piano di lavoro sicuramente ci sarà un’interlocuzione con Renzo Piano perché una delle cose che attraversa tutti i temi su cui interverremo è la qualità dell’abitare. Dobbiamo fare in modo che gli interventi siano il meno possibile invasivi sulla vita delle persone. E su questo il contributo di idee di Renzo Piano è fondamentale”.
Comuni e Province hanno mostrato piena condivisione degli obiettivi di Casa Italia, così come i rappresentanti del mondo della ricerca e delle professioni.